Protesta contro l'occupazione delle acque filippine da parte della Cina per l'estrazione del petrolio e del gas naturale.
Roma, Luglio 23, 2013 – Una protesta contro le recenti incursioni di navi militari della Cina nelle acque filippine, alla quale parteciperanno Filippini, membri delle comunità dei paesi del sud est asiatico e simpatizzanti provenienti da tutta Italia si terrà in Piazza del Popolo a Roma Il giorno 25 luglio alle ore 16.
Manifestazioni di protesta da parte delle comunità filippine si terranno contestualmente nelle maggiori città del mondo.
La data della protesta coincide con l’anniversario della creazione della nuova prefettura cinese di Sansha City che secondo il governo di Pechino avrebbe giurisdizione in un’area che comprende quasi l’intero Mare del Sud della Cina conosciuta anche come “9-dash line”. L’area di giurisdizione della nuova Prefettura include isole che sono parte integrante del territorio filippino e di atolli e barriere coralline che sono nelle Zona Economica Esclusiva delle Filippine definita secondo la Convezione delle Nazioni Unite sulla Legge del Mare come lo spazio marittimo entro 200 miglia dalla costa.
All’inizio dell’anno le autorità Cinesi hanno annunciato che avrebbero pattugliato con le navi le acque nel Mare del Sud della Cina sotto la giurisdizione della prefettura di Sansha City. Nel mese di Maggio tre navi militari cinesi si sono stazionate nella barriera di Ayungin a soli 105 miglia dall’isola filippina di Palawan in un zona sorvegliata da una base permanente della marina filippina.
La barriera di Ayungin ha un importante valore strategico ed economico poiché è considerata la porta d’ingresso all’area contigua conosciuta come Recto Bank dove, secondo l’Agenzia dell’Informazione dell’Energia Americana, ci sono giacimenti di 213 miliardi di barili di petrolio e di 57 miliardi di metri cubi di gas naturale. Il futuro ed il benessere del popolo filippino dipende dallo sfruttamento economico di queste aree marine.
Il governo filippino ha già presentato formale reclamo al tribunale arbitrale delle Nazioni Unite contro la politica del governo cinese che di fatto si sta appropriando di tutto il Mare del Sud della Cina in violazione delle Convenzione delle Nazioni Unite del 1982 sulla Legge del Mare. La politica espansionistica del governo cinese non colpisce solo le Filippine ma anche gli altri paesi che si affacciano su questo mare come il Vietnam, la Malesia e il Brunei.
I Filippini scendono in piazza per fermare la politica espansionistica del governo cinese chiedendo che il loro territorio, la loro dignità e i loro diritti siano rispettati.
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